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Maurizio Tamellini e le primavere dell'Alfieri

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Che il Teatro Alfieri sia un polo di attrazione per la danza, lo voglia essere e diventare sempre di più è una realtà e una prospettiva nella quale tutto un territorio sta credendo. Un territorio e una amministrazione – quello della città di Castelnuovo – che ha investito tanto nel completamento dei lavori di restauro del Teatro e nel suo rilancio, a quale dedicare pazienza e attenzione. La stessa pazienza e cura che appartengono al direttore artistico settore danza dell'Alfieri, Maurizio Tamellini. Qualità sorprendenti e meritevoli di grande rispetto. Aveva promesso le stelle della danza e le stelle hanno brillato; la sala ballo intitolata a Cecchetti e la sala è stata inaugurata; uno spettacolo all'avanguardia della danza contemporanea e c'è stata la serata della “Caterina Buratti Dance Company”; uno stage di primissimo livello ed ecco lo stage, ad aprire le porte dell'Alfieri e della Garfagnana a nomi e presenze considerevoli. Ad avviare un modus operandi professionale e sicuramente una nuova cultura del fare e del trasmettere: non solo passione, ma impegno operoso.

Cosa è avvenuto al Teatro Alfieri a ridosso della Pasqua?
Il 9 e 10 aprile è stato organizzato il primo stage di danza con grandi maestri all'interno del Teatro. Sono state messe a disposizione la sala ballo Cecchetti, una seconda sala vicino al loggione e attrezzato il palcoscenico per la lezione di modern e contemporaneo.

Come nasce l'idea dello stage?
L'idea dello stage era già nell'aria da diversi mesi. Con il contributo dell'organizzatrice Luisella Milza, quello mio personale, il sindaco Gaddo Gaddi e l'assessore Ubaldo Pierotti, abbiamo sentito il dovere di dare gli allievi che avessero partecipato, un'occasione per conoscere, oltre che alla danza, anche la riscoperta di un territorio pieno di storia per far conoscere il teatro anche dall'interno. Lo stage è stata anche il modo migliore per concludere il mio secondo anno come Direttore Artistico.

Chi vi ha partecipato?
Diverse rinomate scuole di danza e allievi provenienti dalle Accademie di Roma, Milano e Berlino.

Possiamo invece ricordarne gli insegnanti tuoi colleghi?
Tutti gli allievi sono stati seguiti molto bene dall'esperienza dei maestri che hanno partecipato. Penso a Sonia Usurini, coreografa televisiva,insegnante di modern jazz presso il M.A.S di Milano; Silvia Grassellini, danzatrice del Balletto di Toscana, della compagnia d F.Monteverde, Ensemble Misha van Hoecke, insegnante di contemporaneo, Micaela Greganti, insegnante di danza classica, ballerina solista dello Scottish Ballet (Glasgow) che ha studiato presso la Royal Ballet School di Londra e A.N.D. di Roma.

Come è stato organizzato?
Lo stage è stato organizzato per poter scoprire nuovi talenti e pensando di portare il più vicino possibile la danza in casa, dando la possibilità a chi già conosce il teatro, di danzare sul suo palcoscenico e nel suo teatro. Abbiamo avuto inaspettatamente anche due maschietti che hanno partecipato molto assiduamente a tutte le lezioni.

In quale programma di altri progetti è inserito?
Il programma era inserito nel progetto di avvicinamento e approfondimento del vasto linguaggio accademico artistico per maestri di danza, dove potersi confrontare,conoscere e scambiarsi le proprie esperienze. Di cosa ti stai occupando attualmente? Ultimamente sono reduce da stage come insegnanti e come giurato in diversi concorsi italiani. Attualmente mi dedico all'insegnamento di alcune allieve che sono state scelte in prestigiose scuole di danza all'estero. Cosa è emerso da un'esperienza come questa? Di questa esperienza è emerso il livello degli allievi che hanno preso parte allo stage. Tutti con delle ottime capacità, tutti abbastanza omogenei con un livello buono, pieni di voglia di conoscere e di affermare la propria personalità.