La Bayadère”.
La Compagnia Del Bolshoj Al Top, Tra Tecnica E Rigore Stilistico
La Bayadere by Damir Yusupov
Non poteva mancare alla Scala, dopo quasi
dodici anni, questa prestigiosa Compagnia (ospite), che
si è presentata in tutta la sua grandezza, maestosa,
fiera e sicura della propria tradizione in uno dei balletti
cardine del repertorio ottocentesco di grande impatto visivo.
Olga Smirnov in La Bayadere by
Damir Yusupov
La Baiadere, coreografata da Marius Petipa, e ripresa in
una nuova visione coreografica da Jurij Grigorovich, (ora
novantaduenne), con estratti dalle versioni di V.Chabukiani,
K.Sergeyev e N. Zubrovskyj, con costumi esotici e scene
pittoresche, tutto in stile prettamente russo, ha conquistato
il pubblico scaligero per la sincronia nei passi,
le linee perfette delle danzatrici e nello splendido assieme
e pulizia tecnica.
Olga Smirnov e Semyon Chudin in
La Bayadere by Damir Yusupov
I tre atti si susseguono abbastanza velocemente e in questa
versione sono inserite molte danze esotiche, come in un
piccolo divertissement, dove i personaggi si intrecciano
e danno un senso ed un ampio respiro alla storia.
Tutto si svolge all’insegna del grande rigore accademico
nell’atto bianco (Pas d’action e Regno delle
Ombre), dove ci si tuffa liberamente e ci si lascia trasportare
dalla bravura degli interpreti: dalle tre soliste, Daria
Bochkova, Daria Khokhlova e Antonina Chapkina, (quest’ultima
già nelle file per diversi anni nel corpo di ballo
del Teatro alla Scala con numerosi ruoli solistici), dall’Idolo
d’oro di Denis Sakharov (Diciottenne, appena diplomato)
che hanno dato prova di grande qualità stilistica
e tecnica ineccepibile.
Buona la prova degli Allievi della Scuola di ballo Accademia
Teatro alla Scala, rigorosi e ben amalgamati, diretti da
Maurizio Vanadia.
Semyun Chudin-Solor, un fisico atletico, leggero, con delle
bellissime linee e una tecnica raffinata, ha saputo conquistare
il cuore di Olga Smirnova-Nikiya, dotata di una tecnica
formidabile ed un fisico invidiabile.
Margarita Shrainer-Gamzatti, non troppo incisiva e precisa
in questa serata, ma di buona espressività.
L’orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala
diretta da Pavel Sorokin, ha accompagnato molto bene la
compagnia con grande bravura e sintonia.
Una serata all’insegna della grande danza, dove la
Scala si è colorata di una nuova veste, dove Tersicore
ci ha
trascinato per quasi tre ore in un susseguirsi di passi
ed emozioni.
Makhar Vaziev, Direttore del Corpo di ballo del Teatro Bolshoj
(già Direttore del Corpo di ballo del Teatro alla
Scala per sette anni), ha dimostrato il suo grande impegno
verso la sua Compagnia e un grande rispetto verso i suoi
danzatori/ci, dotato di grande personalità e conoscenza
artistica.
Teatro al completo, pubblico entusiasta ed emozionato ha
salutato la Compagnia con tredici minuti di scroscianti
applausi.
Prossima replica, Jacopo Tissi-Solor, unico danzatore italiano,
oggi Primo ballerino del Teatro Bolshoi, attesissimo dal
pubblico scaligero per questo suo primo ritorno nel suo
Teatro d’adozione.
MAURIZIO TAMELLINI